A2 Podcast 71: Crypto e Privacy con Giuseppe Pugliese
A2 Podcast, puntata 71. In questa puntata Roberto e Filippo chiacchierano con Giuseppe Pugliese @MagnetarMan per fare un approfondimento su quanto già detto nella puntata 67.
Ringrazio tantissimo sia Roberto Marin che Filippo Strozzi, autori del podcast per avermi invitato e fatto divertire per 2 ore e mezza, in cui abbiamo affrontato diversi argomenti di attualità che ultimamente vengono sempre più spesso ignorati o presi sotto gamba.
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Versione Audio Riveduta e Corretta
Puntata 67: Value4value e Crypto
Appunti Personali con Timestamp
Bitcoin/AltCoin (5:00)
All’interno del mondo delle crypto valute c’è da fare una grossa precisazione. Bitcoin per la sua decentralizzazione, per la gestione e creazione di moneta basato sulla Proof of Work invece della Proof of Stake delle altre crypto e la sua struttura lo rendono una vera è propria alternativa alla moneta che utilizziamo tutti i giorni. Gli altri progetti possono essere interessanti in relazione ad altri fini ma rimangono fortemente centralizzati e non hanno come mission principale quella di Bitcoin, ovvero il trasferimento di valore tra vari soggetti in modo totalmente decentralizzato.
Pagare una pizza con Bitcoin (24:00)
Il 22 maggio 2010 un ragazzo acquistò per 10.000 Bitcoin due pizze del valore di 30 dollari in una cittadina della Florida. Obiettivo: dimostrare che la valuta digitale funzionava. Che ci si poteva davvero comprare qualcosa. Era Laszlo Hanyecz, uno sviluppatore, e oggi è tornato a far parlare di sé dopo che qualche giorno fa ha comprato dopo otto anni altre due pizze con Bitcoin. Questa volta però lo ha fatto per dimostrare l’efficienza di un nuovo progetto, Lightning Network.
Value 4 Value tramite Lighning (25:00)
Viene confuso da filippo la tecnologia di livello 2 (Lighning Network) con il nome del milionesimo di Bitcoin (satoshi), in onore del misterioso creatore del protocollo “Satoshi Nakamoto” che ancora oggi non si sappia chi sia e soprattutto si pensi sia uno pseudonimo relativo ad un gruppo di persone, principalmente programmatori che hanno scritto le basi informatiche e logiche del protocollo Bitcoin chiamato “Bitcoin Core”.
Blockchain (28:00)
La blockchain o Timechain è pubblica e quindi facilmente visitabile da tutti tramite appositi siti, ma è pseudonima, ovvero che ci sono le transazioni visibili in chiaro ma se l’utente riesce tramite una serie di metodi vari informatici e logici (come il non comprare le monete sugli exchange come Binance che richiedono la conferma dell’identità come le banche) di mantenere l’anonimato quasi completo.
La Timechain al 2023 non ha grandezza di Terabyte ma è intorno ai 500Giga, proprio per rendere facile ed economico averne una copia il più facilmente possibile in modo da aumentare decentralizzazione e resilienza della stessa.
Per creare quello che in gergo si chiama Double Spending, ovvero annullare una transazione effettuata verso A e farla verso B senza che A si accorga dell’annullamento ci sono diversi metodi di sicurezza inseriti all’interno del protocollo. Come dice Filippo se cambio un dato all’interno di un blocco, innanzitutto devo rompere la crittografia con cui è stato generato e per il metodo utilizzato devo avere una potenza di calcolo immensa, dopo aver rotto il blocco devo cambiare il dato e creare un’altra volta il blocco minandolo da 0, il che richiede una quantità di tempo spropositata. Successivamente devo propagarlo alle altre copie che ci sono in rete, prima però dello scadere dei 10 minuti, tempo medio di mining del blocco successivo, perché se viene minato il blocco successivo a livello di codice il protocollo segue sempre la catena che ha più blocchi minati e quindi perderei il lavoro fatto (con le tecnologie attuali è praticamente impossibile). Inoltre essendo che le varie operazioni del protocollo concatenano i blocchi (quello precedente ha una piccola informazione di controllo di quello successivo ecc.) più la catena va avanti nel tempo e più diventa impossibile avere abbastanza capacità di calcolo per modificare la transazione.
Per questo motivo e per il fatto che a causa di internet che come sappiamo non è immediato in tutto il mondo, conviene aspettare una media di 4-5 conferme da altrettanti miner per considerare correttamente eseguita la transazione e scolpita indelebilmente nella Timechain.
La Blockchain è una tecnologia (30:00)
Più che tecnologia è un protocollo come quello https per i siti internet, come protocollo ha una serie di regole definite da chi ha programmato il protocollo e gestisce le varie versioni, aggiornamenti ecc.
Per semplificare il discorso è più assimilabile ad un database oppure ad un mega Foglio Excel con vari campi.
Chiusura dei Blocchi (33:00)
Chi “chiude” il blocco, lo “mina” ma la Block/Time Chain è l’unione dei blocchi. Come per il concetto del protocollo lightning è stato confuso il contenente per il contenuto.
Minando, tu mini il blocco con all’interno le informazioni richieste dai vari utenti del network e ti viene riconosciuto un “Premio” che serve a generare nuova moneta (ogni 4 anni c’è quello che viene chiamato Halving che dimezza questo premio) in più tutte le fee delle persone che hanno investito per effettuare le varie transazioni.
Gli “strumenti avanzati” più che altro sono dei pattern che ogni essere umano inserisce e che danno una mano a chi fa il data analyst a cercare di dare un nome a chi ha effettuato quella transazione, ma come per i cookie su internet tramite vari metodi è possibile mandar in confusione gli analisti e quindi avere una privacy quasi assoluta.
Crypto e Criminalità Organizzata (35:00)
Una balla abbastanza grossa reiterata dalla stampa comune. Proprio per quello detto sopra in generale, dalle analisi emerge che meno dell’ 1% delle transazioni effettuate in generale (quindi non solo bitcoin) vengono utilizzate dalla criminalità organizzata proprio perché essendo una tecnologia nuova e molto complessa è facile commettere errori (lasciare briciole) che possono con un discreto lavoro di analisi trovare il criminale. Infatti molti attacchi con sottrazione di fondi sono state sventati proprio perché i criminali nel cercare di “Riciclare” i fondi, hanno commesso degli errori grossolani e sono stati arrestati, con conseguente recupero dei fondi persi.
Per i criminali meglio affidarsi alle buone e sempre verdi banconote.
Anonimato e Monero (37:00)
Ha ragione Filippo per quanto riguarda l’anonimato della moneta (essendo che la blockchain di Monero offusca ulteriormente gli indirizzi di invio e ricezione, rendendoli quasi impossibili da decifrare) ma essendo una moneta poco scambiata, in realtà per il classico concetto del gregge di pecore (è più facile nascondersi in una piazza piena di persone che in una dove ci sono 4 gatti) statisticamente verso Monero c’è molta attenzione ed è comunque possibile rintracciare i possessori e chi ha fatto le transazioni. Se mai verrà scambiata con volumi simili a bitcoin allora potrebbe avere quel grado di anonimato auspicato. Infine essendo una moneta poco utilizzata è dannatamente lenta nel trasferimento di fondi in quanto ci sono pochi miner.
Protocollo Lightning (39:00)
Come detto prima ogni blocco ci mette in media sempre 10 minuti ad essere minato, essendoci una serie di regole che appunto cercano il più possibile di mantenere questa soglia. La questione lentezza è dovuta alla scalabilità, in quanto essendoci moltissime transazioni a meno che non paghi fee molto alte potresti dover aspettare diversi blocchi prima che la tua transazione sia verificata.
Da qui nasce lightning, che spiegato semplice, funziona effettuando una transazione tra A e B iniziale e verificata sulla blockchain, poi tutti i futuri scambi vengono gestiti al di fuori della blockchain tramite i nodi lighning (che sono un’infrastruttura ulteriore totalmente diversa e staccata dalla chain principale) e quindi sono istantanei e poco esosi in termini di fee.
I nodi lightning attualmente sono parecchio complessi perché rispetto al layer 1 ovvero Bitcoin sono in piena beta ed in sviluppo attivo, mentre il protocollo Bitcoin si aggiorna molto lentamente in quanto a parte risolvere ancora piccole problematiche ogni tanto, il suo sviluppo può considerarsi sostanzialmente in stadio “Stabile” e quindi molti sviluppatori non vorrebbero toccarlo più o toccarlo il meno possibile proprio per non rischiare di romperlo.
Come per i sistemi operativi dopo aver programmato il Kernel principale (bitcoin) puoi facilmente lavorare al resto, ambiente grafico, funzionalità avanzata ecc. (lightning) senza rompere tutto.
Infatti tutti gli sviluppatori che lavorano ai vari progetti lightning (si ci sono vari progetti con diverse implementazioni) ancora oggi sottolineano che la tecnologia è da usare a rischio di perdita fondi (proprio per questo su lightning conviene far partire transazioni inferiori ai 100$ per cercare di non incappare in problemi di trasferimento). bitcoin è come il conto in banca, dove muovi somme discrete ed hai il tuo patrimonio li e lightning lo puoi considerare come i 20€ che hai nel portafoglio per prenderti l’aperitivo, caffè quando vai in giro.
Il nodo lighning come il nodo bitcoin non ha bisogno di terabyte di spazio o potenza computazionale, ha solo bisogno di poco spazio in più (max qualche giga) rispetto al nodo bitcoin perché tutti i lavori che esegue prendono spunto dalla chain originale.
Bot Telegram (49:30)
Attenzioni ai Bot ed ai soggetti terzi, in quanto essendo ancora di difficile implementazione e non definitivo gestire i satoshi in quella maniera richiede di avere fiducia verso il creatore del bot che potrebbe facilmente inserire un modo per farti vedere i fondi ma alla fine quando richiedi il saldo non fornirteli.
Un’ottima implementazione è quella di BTCPay, totalmente open ed italiana tra l’altro. E’ simile al bot ma dietro hai un team di persone che ci mettono la faccia ed è molto utilizzato come implementazione in giro per cui rispetto ad un bot telegram renderebbe il tutto parecchio più tranquillo.
Wallet (51:00)
All’interno del wallet possiedi le chiavi (per cui molti lo chiamano keychain più che wallet) che di danno l’autorizzazione a movimentare i fondi in tuo possesso.
L’hardware wallet più che sul pc è all’iterno della “chiavetta” che compri. A questo livello e soprattutto a seconda delle somme che detieni ci sono dei metodi vari per tenere al sicuro i tuoi fondi, molti, me compreso sfociano nel paranoico e questo è un discorso complesso.
Il caso a cui si riferiva filippo Fondatore Exchange
Codice di Recupero (56:00)
Quando crea qualsiasi wallet “non custodial” (hai tu in mano le chiavi dei tuoi fondi) viene generato quello che si chiama in gergo “Seed” di solito di 12 o 24 parole che serve al software del wallet per ricreare tutte le chiavi necessarie a poter utilizzare e movimentare i tuoi fondi. Questo dato è quello da tenere più al sicuro di tutti ed è consigliabile non segnarlo con metodi digitali (pc, smartphone ecc.) perché chiunque riesca ad entrare in possesso di queste parole, può senza avviso effettuare qualsiasi operazione con i tuoi fondi.
Per cui prestare massima attenzione a salvare e non perdere il seed. Il fatto che in Italia ci siano pochi esercizi commerciali che accettano Bitcoin e soprattutto dovuto al fatto che c’è molta ignoranza e poca lungimiranza.
La svizzera per esempio lo ha reso un mezzo di scambio riconosciuto e li puoi pagare quasi tutto in Bitcoin, come al solito siamo fanalino di coda per quanto riguarda progresso ed innovazione.
Per quanto riguarda invece il comprare bitcoin, se volete stare fuori dagli exchage c’è Pocket Bitcoin un servizio svizzero che facendo bonifico ti deposita direttamente il controvalore in Bitcoin nel tuo Hardware Wallet. Ovviamente il sistema è spiegato sul sito ed è molto semplice e soprattutto sotto i 900€ al giorno, fortemente improntato alla privacy in quanto se il bonifico lo fai fare ad un amico ed utilizzi una email criptata puoi mantenere alta la sicurezza e “l’anonimato”.
Le crypto valute non sono delle valute (1:00:00)
Beh il pensiero è sempre relativo e dovuto al non voler aderire alla tecnologia proposta. Io qui al sud ho il 70% dei posti che non prendono la carta ma vogliono solo contanti, però non dico che i soldi che ho in banca e che spendo tramite carte non sono soldi solo perché non li accettano i negozianti.
Sempre in svizzera ci sono anche gli ATM in Crypto, ovvero che inserisci l’importo e lui tramite transazione lightning te li converte in franchi.
Tassazione (1:04:00)
Per quanto riguarda la tassazione attualmente in italia ed in EU c’è una confusione legislativa senza pari. Una sola cosa è certa al momento. Se converti valuta FIAT (Eur, dollari ecc.) in bitcoin e spendi bitcoin, come i contanti non sei tu in prima persona soggetto a tassazione ma sarà premura del commerciante, se vorrà, riconvertirli in moneta FIAT trattarli come qualsiasi acquisto di merce quindi facendo regolare fattura al servizio di cambio.
Anche sulla situazione custodial purtroppo devo correggervi, in quanto soprattutto dopo il fallimento di FTX ed al fatto che le persone che trafficano con le Crypto si stanno informando attualmente solo il 6% di bitcoin in circolazione è detenuto degli Exchange